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LA FEBBRE: UNA NOSTRA PREZIOSA ALLEATA di Marco Stegagno

Normalmente, quando siamo colpiti dalla febbre, ci viene consigliato di assumere immediatamente farmaci anti-piretici al fine di determinare l’abbassamento della temperatura corporea e un miglioramento soggettivo della sintomatologia che la febbre comporta.

Questo approccio terapeutico, determina un veloce, quanto transitorio miglioramento sintomatologico ; infatti, quando l’effetto del farmaco anti-piretico svanisce, la febbre torna a salire, innescando così un meccanismo “yo-yo” da sali/scendi che dal punto di vista terapeutico, svolge, paradossalmente, un effetto negativo…

PERCHE’ L’ANTI-PIRETICO SVOLGE EFFETTO TERAPEUTICO NEGATIVO?...Semplicemente perché contrasta una fisiologica reattività del nostro organismo: in milioni di anni di evoluzione della specie, la natura ha messo a punto un meccanismo perfetto e infallibile di difesa della nostra salute: la febbre!!

Quest’ultima, tiene conto della biologia batterica e/o virale che vuole che virus e batteri muoiano a temperature superiori a 37°C. La febbre è quindi da considerare alla stregua di un antibiotico naturale, che insorge con la precisa finalità di guarirci.

Certo, comporta l’insorgere di fastidiosi sintomi che tutti conosciamo come CEFALEA, BRIVIDI, DOLORI MUSCOLARI, FOTOFOBIA, che, con l’uso di farmaci anti-piretici, svaniscono o si attenuano rapidamente, senza però avere alcun effetto sui batteri o virus che ci hanno infettato; anzi, abbassando la temperatura, i microbi non muoiono più, riprendono a replicarsi velocemente, e , al termine dell’effetto del farmaco anti-piretico, l’organismo si trova a fare fronte ad un esercito di nemici ulteriormente potenziato in numero e rinvigorito, per sconfiggere il quale , necessita di un ulteriore rialzo termico: LA FEBBRE TORNA A SALIRE!!

Togliendo, quindi, mediante gli anti-piretici, le difese al nostro organismo, ci troviamo spesso costretti ad aggiungere (..altrimenti difficilmente riusciamo a guarire…), un altro farmaco che uccida i batteri: l’antibiotico… Usiamo quindi due farmaci , per risolvere una situazione che, in condizioni di normo-competenza immunitaria, si risolverebbe spontaneamente in 3-5 giorni (…se solo avessimo la pazienza di aspettare…).

Lo stesso discorso, vale anche e soprattutto nei bambini, dove i farmaci per la febbre sono abusati più per tranquillità dei genitori che per reale necessità terapeutica.

In sintesi: NON PREOCCUPIAMOCI DEL SINTOMO, MA COLPIAMO LA CAUSA DELLO STESSO!!

Quando viene la febbre, facciamoci visitare dal nostro medico di fiducia; una volta stabilita la causa, mettiamo in atto tutti i presidi terapeutici del caso , siano essi allopatici, fitoterapici, omeopatici…, ricordandoci sempre di rispettare le modalità reattive naturali del nostro organismo mediante una modulazione del sintomo, piuttosto che non attraverso una repressione selvaggia e violenta del sintomo.

Con questo, non voglio dire che i farmaci anti-piretici , in assoluto, non debbano essere usati…personalmente, ne confino l’utilizzo a casi particolari come ad es : pazienti epilettici o con anamnesi positiva per convulsioni febbrili ; al di fuori di questi selezionati casi, consiglio e invito i lettori a fare “sfogare” la febbre; normalmente, in 4-5 giorni tutto torna nella norma e ci saremo risparmiati una buona dose tossica di antibiotici.

Solo dopo avere atteso i fatidici 4-5 gg., qual’ora non si assista ad una restituzio ad integrum del paziente acquista senso ricorrere ad un supporto terapeutico, anche allopatico.



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