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Uno dei principali ruoli del Magnesio, è il controllo dell’eccitabilità nervosa e muscolare; tant’è che la sua carenza è associata alla Sindrome da ipereccitabilità neuronale, caratterizzata da numerosi sintomi, tra i quali l’emicrania. Recenti ricerche, indicano che fenomeni come ipereccitamento neuronale, vasospasmi, e iperattività del Sistema nervoso Simpatico, svolgono un ruolo di primaria importanza nel determinare l’insorgenza della Sindrome Emicranica. La carenza di Magnesio, infatti, induce uno spasmo ( costrizione ) dei vai sanguigni cerebrali, provocando ipereccitabilità neuronale; la somministrazione di tale minerale, rappresenta uno strumento estremamente valido nel contrastare i meccanismi patogenetici che sono alla base dell’insorgenza di sintomi quali cefalea ed emicrania. Il Magnesio, agisce sui recettori della serotonina ( neurotrasmettitore cerebrale, implicato anche nel mantenimento del corretto tono dell’umore; ragione per cui la supplementazione di Magnesio, risulta utile anche nel caso di depressione), e sulla sintesi e rilascio dell’ossido nitrico: fattori connessi all’attacco acuto di emicrania. Le evidenze scientifiche ci dicono che oltre il 50% dei pazienti affetti da cefalea o emicrania, mostra bassi livelli di Magnesio intracellulare ( un semplice prelievo di sangue, non serve a nulla!!..in quanto nel sangue possiamo valutare solo i livelli di Magnesio extracellulare e non quello contenuto all’interno delle nostre cellule..). Solo test come quello Kinesiologico o, in alternativa i test bio-elettronici come EAV, VEGA, MORA sono in grado di darci informazioni attendibili sulla effettiva carenza di Magnesio o di qualunque altro minerale a livello intracellulare. Un recente studio ( Thomas, 2000 ), condotto su 81 pazienti affetti da emicrania, di età compresa tra i 18 e 65 anni, ha dimostrato, inequivocabilmente, come la supplementazione con Magnesio al dosaggio di 600 mg/die per 12 settimane abbia determinato una riduzione del 41% della frequenza delle crisi emicraniche oltre ad una riduzione della durata della stessa. Si può per tanto, concludere che, il Magnesio, grazie alla elevata sicurezza terapeutica e, non di poco conto, grazie anche al suo basso costo, risulta essere un valido e naturale rimedio, la cui integrazione è consigliabile a tutti i pazienti affetti da questa sindrome, a patto, però, che vengano eliminate, contemporaneamente, anche le cause di eccessivo consumo di magnesio come, ad es: le intolleranze alimentari ai carboidrati : LA MIA PERSONALE ESPERIENZA CLINICA, MI HA PORTATO INFATTI A NOTARE COME, LA SEMPLICE INTEGRAZIONE CON MAGNESIO, SE NON ASSOCIATA ALLA DIAGNOSI E TERAPIA DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI, MOSTRA EFFETTI SINTOMATICI IMPORTANTI MA LIMITATI NEL TEMPO; questo perché è perfettamente inutile integrare un paziente, se poi, il paziente stesso continua a mantenere alto il consumo e la deplezione del minerale che gli somministriamo (è come pretendere di riempire una vasca, tenendo aperto lo scarico…otteniamo solo di incrementare i consumi, senza ottenere una vera e duratura supplementazione…). |