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Hai mai pensato che spesso l’immagine che abbiamo di noi stessi e delle persone che ci sono vicine è tutt’altro che realistica? Costantemente, sopravvalutiamo i nostri pregi (e quelli dei nostri cari) e tendiamo a minimizzare i difetti. Mentre molti studi hanno ormai dimostrato che gli altri sono in grado di prevedere i nostri risultati meglio di noi: in altre parole, ognuno di noi, di solito, si sopravvaluta. Permettimi di raccontarti tre piccole storie d’ordinaria quotidianità. Alberto, un mio carissimo amico, ha iscritto il figlio in piscina e lo “obbliga” a fare le gare di nuoto perché crede che sia bravo e, soprattutto, gli piaccia nuotare. Peccato che il ragazzo arrivi sempre quarto o quinto e sbuffi agli allenamenti. Mia madre non ha mai voluto sistemarsi definitivamente la dentiera perché tanto era robusta ed a lei, non si sarebbe mai rotta. Peccato che l’altra sera, dopo tre giorni che non la vedevo perché impegnato con i miei seminari, facendola sorridere ho scoperto che aveva un bel dente rotto davanti. Carlotta, una bella ragazza che ho conosciuto anni orsono in uno degli Istituti Superiori dove insegno Comunicazione, non ha mai voluto approfondire la matematica perché era convinta di conoscerla bene. Peccato che la scorsa settimana, rivedendola dopo tanto tempo, mi abbia confidato che la sua “presunzione” le stia creando non pochi problemi all’Università, dove ha “incontrato” una matematica diversa. Ragionaci sopra: la persona media, solitamente tende a “sentirsi sopra” alla media. Noi (e le persone a noi vicine), siamo sempre più intelligenti degli altri, migliori degli altri, più bravi degli altri, più belli degli altri, amanti più passionali degli altri, più sani degli altri, più capaci degli altri, più onesti degli altri, ecc. Insomma, noi siamo più e gli altri meno. Spesso, invece, l’unica cosa in cui siamo veramente “più” degli altri è nel lamentarci per le cose che non funzionano, che non riusciamo ad ottenere o per la fortuna che non abbiamo. E Tu? Quante volte hai preso decisioni in base alle capacità, alle conoscenze, alla personalità e al carattere che “presumevi” di avere? E dimmi… quante volte queste “presunzioni Ti hanno tradito? Ad essere onesto, è capitato anche a me. Poi, crescendo e soprattutto, avvicinandomi alla Programmazione Neuro-Linguistica, ho imparato a conoscere un po’ meglio me stesso, a capire se vi erano dei limiti che potevo superare, nonché a come fare per superarli. In pratica, ho smesso di dare per scontato che se conoscevo una cosa o se avevo sempre fatto una certa cosa in un dato modo, era così e basta. Giorno dopo giorno ed anno dopo anno, ho cominciato a mettere in “discussione” le mie credenze, le mie conoscenze ed i miei comportamenti. Ho smesso di avere la “presunzione” di conoscermi talmente bene da essere esente da errori di autovalutazione ed ho cominciato a prendere in considerazione il fatto che potessi anche sbagliare. Sia su me stesso sia sul mio modo di pensare, sia sulle cose che facevo. Così facendo, ho cominciato a fare una delle cose più banali che esista: ho aperto e adattato la mia “Mappa del Mondo” a quella degli altri. Ho cominciato a riflettere sulle cose che facevo o che “non facevo” e la conseguenza è stata che ho cominciato ad analizzarmi, in maniera più approfondita, per conoscermi sempre meglio. Ho così scoperto alcuni lati di Giancarlo che mi stimolavano particolarmente e, valorizzati, mi hanno consentito di fare molte più cose che mi piacevano. Di contro, ho scoperto anche alcuni lati che non mi piacevano per nulla e, smussandoli, ho cominciato ad avere meno problemi nel relazionarmi con gli altri e nelle cose che dovevo fare. Se cominci ad approcciare il mondo e le persone che Ti circondano con un po’ di “umiltà”, mettendoti in discussione e cercando di conoscere meglio sia le Tue aree di competenza sia quelle in cui sei invece incompetente, eviterai di sbagliare troppo spesso le valutazioni su Te stesso. E ciò accadrà sia quando farai valutazioni troppo positive, sia quando le farai troppo negative. Molti studi hanno, infatti, dimostrato che sono proprio gli “incompetenti” a sbagliare più spesso la valutazione su se stessi, frutto della mancanza di consapevolezza delle proprie carenze e dei propri limiti. Un consiglio: impara a conoscerti meglio e sii consapevole dei Tuoi limiti e delle Tue carenze. Analizzali con obiettività, poi studia e ricerca le possibili soluzioni per “eliminarli” o comunque, ridurli ai minimi termini. Ricordati di mantenere in Te stesso una buona “autostima” e pur continuando a “piacerti” (per andare avanti, nella vita, è fondamentale amarsi un pò), fai come diceva Socrate e resta umile: “So solo di non sapere niente”. Soprattutto, metti in pratica il suo credo. Impara costantemente cose nuove, rivedi e rimetti in discussione quelle che conoscevi già, amplia la Tua Mappa del Mondo, con nuovi e diversi modelli ed impara anche dai Tuoi errori, senza aver paura di commetterli. Fanno parte del normale percorso di vita di una persona, e affermerei che è quasi impossibile “non commetterne”. Si può dunque imparare a conoscersi meglio? La risposta è SI. Fai come faccio io, impara a “vedere” le cose da una “seconda posizione”. Anziché concentrarti su di Te e sulle Tue esperienze e conoscenze acqusite, prova a “vedere” le cose da un punto di vista diverso, da un punto di vista esterno a Te stesso. Domandati se per quel problema esiste solo la soluzione che Tu conosci già oppure ce né possa essere anche un’altra. Ed ancora, domandati se quella cosa che solitamente fai in quel modo ha solamente quel processo e quel percorso per essere fatta, oppure n’esistano anche altri. All’inizio potrebbe essere difficile, anzi, togli pure il “potrebbe”. Poi, mano a mano che provi e riprovi, Ti si apriranno “nuove finestre”, che prima non avevi neppure lontanamente preso in considerazione, per poi giungere, il più delle volte, a trovare non una bensì due o tre soluzioni diverse nonché modi diversi di vedere, provare e sentire le cose. E mentre Ti conoscerai meglio, accadrà una cosa meravigliosa… che imparerai a conoscere meglio anche gli altri. Chiudo con una bellissima frase di Benjamin Franklin “Ci sono tre cose veramente dure: l’acciaio, il diamante e conoscere se stessi”. Ti giunga il mio più cordiale saluto e se hai delle domande da pormi su questo o altri argomenti, scrivimi ad info@giancarlofornei.com farò il possibile per risponderti personalmente. Ottobre 2007 Giancarlo Fornei Formatore, Business & Personal Coach Bibliografia consigliata:
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