Cosa può spingere le persone a crearsi comportamenti
potenzialmente distruttivi, come l'abusare del cibo e il saziarsi
compulsivamente? Al di là dell'ipotesi banale che si possa mangiare troppo
per golosità, o che non si riescano a mantenere regimi alimentari corretti
per mancanza di volontà o per pigrizia, bisogna considerare che
l'assunzione smodata di cibo può venire a colmare alcuni nostri bisogni,
aspettative e passioni rimaste insoddisfatte.
In questo senso si dice che il cibo aiuta a tollerare
stati di frustrazione, ad allontanare situazioni di dolore e ad assaporare
sensazioni di piacere altrimenti irraggiungibili. Ecco che il cibo può
diventare una complessa compensazione. Complessa fino al punto che la
persona può perdere e sacrificare in questo rapporto parti importanti della
sua vita e delle sue possibilità di benessere.
Di fronte a queste situazioni bisogna rompere il circolo
vizioso del: 'provo a dimagrire - perdo qualche chilo - aumentano le
frustrazioni - e con esse la voglia di abbuffarsi - riguadagno i chili
perduti e il senso di fallimento va alle stelle'. Come dire: il danno
oltre la beffa. Difatti, perdere qualche chilo è molto facile, non
riguadagnarlo poco dopo con gli interessi, lo è molto meno.
Eppure, è possibile liberarsi naturalmente dagli
squilibri alimentari e ritrovare una propria armonia interiore ed esteriore,
nel corpo e nella mente. A patto di cambiare un po’ l'ottica con cui si
guarda a se stessi e all'alimentazione, sfatando molti luoghi comuni e,
magari, imparando qualcosa di nuovo.
Questa è la stagione ideale per iniziare un corretto
lavoro di ribilanciamento alimentare. Il piano si sviluppa in quattro passi,
e apre le porte alla nostra voglia di rifiorire.
La comprensione dell'esperienza, cioè del rapporto col
cibo. Il rapporto va considerato da un punto di vista olistico. Dove la
persona e il cibo sono legati da una finalità di nutrimento e di
rinnovamento. Di nutrimento globale. Del corpo, del cuore, dell'anima e
della mente. L'immagine è quella di un puzzle che può costituirsi e
rendersi significativo solo nell'insieme delle mattonelle armonicamente
collegate. Un esercizio può aiutarci in questo percorso di esplorazione.
Prendete un frutto a voi gradito e cominciate a mangiarlo come siete
abituati. Poi pensate attentamente a come l’avete mangiato. Con calma o
in fretta? A grandi morsi o spiluccandolo? Lo avete osservato o portato
direttamente alla bocca? Lo avete masticato a lungo, cogliendo i sapori o
lo avete ingurgitato? Avete colto la sua presenza dentro di voi o è
passato inosservato? Quali emozioni avete sentito mentre mangiavate?
Facendo caso a come mangiamo rendiamo palese un nostro importante
ritratto, quello che ci vede coinvolti nel nutrire noi stessi. E nutrirsi
significa garantire le condizioni per cui possa continuare giorno dopo
giorno l’evoluzione, la crescita personale, significa individuare uno
spazio e un tempo da dedicare a sé, in cui tutto questo possa avvenire.
L'alimentazione. L'alimentazione rappresenta una
necessità biologica, culturale, emozionale. Una dieta bilanciata
costituisce un prerequisito indispensabile per depurare l'organismo da un
carico tossico accumulato nel corso di anni e per abituarlo ad
un'assunzione di cibo più sana ed equilibrata e meno viziata da disturbi
di compensazione psicologica. In sintesi, le abitudini alimentari da
preferire si baseranno principalmente su combinazioni alimentari, su un’opportuna
dieta dissociata. in grado di dare energia, vitalità, gusto e benessere,
senza appesantirci con fastidiosi effetti collaterali. Ad esempio, dare il
giusto peso a frutta e verdure e limitare il consumo di prodotti animali,
evita che il modo di mangiare intralci la vitalità e permette all’organismo
di prepararsi per altre attività.
Respirazione, attività fisica ed energia. La
respirazione è un'attività indispensabile per la sopravvivenza, ma
sovente è automatica e non sfruttata come potenzialità. L'ossigenazione
profonda è una sicura fonte di salute. Molti fenomeni di intossicazione
sono aggravati da, o si accompagnano a, una insufficiente ossigenazione
del sangue, conseguenza di una attività fisica limitata, in un'aria
inquinata. Alcune semplici tecniche psico-fisiche possono aiutare a
ritrovare la coscienza del proprio corpo e del proprio respiro come
risorse rigeneranti e rilassanti.
La propria valorizzazione come essere globale.
Riscoprire il proprio gusto interiore rende indesiderabile l'abuso di cibo
(o di quant’altro) come medium emozionale di valorizzazione. Aiuta a
sviluppare e mantenere un senso interiore di sé, di benessere, d’integrità
e persino un collegamento con qualcosa di profondo in noi, che ci possa
sostenere nelle difficoltà così come nei periodi facili.
Ecco alcuni esempi concreti di quest’ultimo passo.
L’espressione creativa di qualsiasi genere rilassa
e rigenera il nostro essere.
Prendersi cura degli altri, dell’ambiente, degli
animali diffonde migliori condizioni ed una migliore coscienza del
vivere, così come aiuta a realizzare e percepire un senso autentico di
valore personale.
Lasciarsi cullare dai sogni, senza farne i nostri
padroni, facendo emergere da loro valori ed obiettivi di vita, serve
come carburante d’entusiasmo e perseveranza per condurre il nostro
viaggio, orientati verso Itaca, ma tenendo bene d’occhio quant’altro
incontriamo per strada.
Imparare a soffermarsi su ciò che ci dona gusto
interiore, che ci fa sentire in pace con noi stessi, che ci regala
momenti di intimo piacere. Rallentiamo, tratteniamo in noi queste
sensazioni, godiamo con calma di loro, lasciamo che possano espandersi
in tutto il nostro essere, facciamolo almeno una volta al giorno.
La gioia interiore è contagiosa. Inizia a viverla e
la ritroverai ancora in tua compagnia. Saprai scegliere e sarai scelto
dalle persone in sintonia con questa gioia, saranno capaci di
trasmetterti il loro sentimento di valore interiore. Di nuovo un circolo
virtuoso che si autoalimenta: basta dare la spinta iniziale alla palla.
Per chi è interessato ai seminari di valorizzazione
personale e di iniziazione al benessere interiore sappia che ora sono
ospitati anche presso il Centro Benessere Corte Ceson, nel territorio
veronese. Per informazioni: tel. 347/5226708. Oppure via e-mail: antoniobimbo@libero.it
Per approfondimenti:
Visita il sito: http://www.antoniobimbo.it/
Antonio Bimbo, Iniziazione al benessere interiore, Edizioni
Mediterranee, 2002.
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