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Nella mia vita e nel mio lavoro incontro molte persone che in modi diversi esprimono un desiderio comune: la ricerca di sostanza, di consistenza, la voglia di colmare quel vuoto interiore oggi particolarmente foriero di malesseri e sperdimenti d’ogni tipo. Sono sotto gli occhi di tutti le sirene e gli specchietti capaci di attrarre la ricerca ed affogarla nell’alcol, nel cibo, nella droga, nel gioco d’azzardo, in molteplici comportamenti distruttivi, in grado di donare il senso del brivido e di placare momentaneamente la frenesia interiore. Queste situazioni assorbono la domanda di senso, di sentirsi vivi, rimasta insoddisfatta. La assorbono e intrappolano l’individuo in un vorticoso girare a vuoto, fonte d’ulteriori frustrazioni e disagi. Oggi si fa un gran parlare di realtà virtuale prodotta tecnologicamente. Anche qui, come nel caso dell’uso di droghe, dobbiamo ricordarci che possediamo una stupenda possibilità ecologica, personale, interiore di produrre realtà virtuale. Mi riferisco al grande potere della nostra immaginazione e della nostra creatività. Si tratta di una risorsa talmente nostra, che il nostro corpo e la nostra mente si rapportano ad essa senza fare differenze tra realtà esterna e realtà interna, cioè immaginata. Difatti, in moltissime situazioni il corpo e la mente reagiscono alla realtà interna allo stesso modo che alla realtà esterna. Gli esempi possono essere infiniti. Quando pensiamo ad un cibo che per noi rappresenta una vera leccornia, mentre immaginiamo di gustarlo, aumenta la salivazione, la famosa acquolina in bocca, e il nostro stomaco comincia a secernere succhi gastrici, proprio come farebbe di fronte a quel cibo, per prepararsi a riceverlo e a digerirlo. Anche quando andiamo con la nostra mente ad una persona capace di sedurci, emozionarci, immaginiamo il piacere di averla accanto a noi, di sentire il contatto sensuale con lei, di apprezzarne il profumo, le reazioni psicofisiche sono le stesse che potremmo avere nel contatto reale con quella persona. Pensiamo ai sogni, una delle più belle espressioni di realtà immaginata, alla loro capacità di turbarci o di appassionarci, di accostarci all’angoscia o all’orgasmo. Una volta compreso che il nostro corpo e il nostro comportamento rispondono a quanto noi creiamo con la nostra immaginazione, capiamo immediatamente la forza e il potere che essa possiede, e, soprattutto, capiamo l’importanza di poterla usare per la creazione di riferimenti e suggestioni positive e propositive. E’ quello che impariamo a fare durante i nostri seminari: sviluppare le enormi potenzialità del saper creare realtà interiori capaci di migliorare i nostri stati di benessere. Verso un nuovo stile di vita: valori e gusto interiore Guardare il mondo con occhi diversi, crea una crescita interiore immediata: si comincia a pensare e sentire che non siamo spettatori passivi della vita, votati al nulla, soli e frenetici come schegge impazzite, ma siamo parte di un percorso dotato di senso e di valore, di un prima e di un dopo tra cui si tessono infinite connessioni. Con il sistema dei criteri e dei valori entriamo nel cuore dell'identità di una persona. Con essi ci riferiamo alle finalità verso cui tende la persona per realizzarsi pienamente, per ritrovare, appunto, la propria sostanza. Molti errori che si fanno derivano da una non conoscenza del proprio scopo, e a volte dalla ricerca di soluzioni "facili", soluzioni che si rivelano poi complicazioni, svantaggi e fallimenti a catena. Se una persona ottiene una cosa ma più o meno consapevolmente ne desidera un'altra, non si sentirà mai felice o appagata. Ecco perché possiamo avere molto e continuare a sentirci uno zero. Si può cercare allora di attaccarsi a tutto quanto promette emozioni in grado di amplificare lo stimolo, e rimanere comunque con un senso di vuoto interiore e di dispersione, come chi si ritrova con i mille tasselli di un puzzle scomposto e di cui ignora l'immagine a cui tendere. Dare spazio ai propri vissuti interiori di valore aiuta a stare meglio perché ci indica una direzione, un luogo dove vogliamo andare e il modo di andarci davvero. Il sentimento di valorizzazione viene percepito in modi diversi, c’è chi ha detto di avere incontrato la luce, l’amore, la fiducia in se stessi, la pace interiore, la felicità anche nelle piccole cose. Altri hanno riferito di essersi sentiti vivi, appagati, liberi, senza paure né timori. E’ il senso stesso di star bene, ad un livello molto profondo, proprio per quel che sono. I valori sono stati emozionali che scaturiscono dal nostro essere, non perché si abbia o si faccia qualcosa: ma perché quel che si sente è una percezione profonda di valore intrinseco. In questo senso i valori rappresentano i semi autentici del benessere interiore. Allora, cominciamo a mettere in pratica alcuni semplici modi con cui noi tutti possiamo sviluppare il senso di valorizzazione personale.
al gusto di volgere i nostri occhi verso l’alto e scorgere tra i colori del cielo un’intensa sensazione di comunione. Per approfondimenti: Antonio Bimbo, Iniziazione al benessere interiore, Edizioni Mediterranee, 2002. Puoi trovare una presentazione del libro nel sito: http://antoniobimbo.monrif.net/ Per informazioni: antoniobimbo@libero.it |