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DOVE NASCONO I SOGNI 
di Antonio Bimbo

Può succedere che la lettura di un romanzo o la visione di un film possa suggerirci indirettamente modi eleganti per uscire da un problema o da un’indecisione che ci assilla. Mi sembra un sistema naturale per migliorare il proprio benessere. E dopo anni di lavoro sulla costruzione e uso di metafore terapeutiche voglio provare su questo sito a mettere a disposizione dei lettori la traccia di un racconto, a destinazione multimediale, a cui sto dedicando molte energie. L’obiettivo è di verificare quanto riterrete personalmente utile e interessante la lettura. Il racconto s’intitola “Dove nascono i sogni”. Mi farebbe piacere ricevere i vostri commenti. Buona lettura.

 

Dove nascono i sogni

Incipit.

Sara guarda Giovanni con un sorriso negli occhi. Le sue ultime parole si confondono con il rumore del treno. Mentre il treno si avvia Giovanni la osserva: è ferma sulla pensilina, agita le mani e un fazzoletto giallo in tono canzonatorio. La osserva e pensa che ha ormai quattordici anni sua figlia. Il pensiero gli esce di bocca e si sorprende a sussurrare fra sé e sé: “In questa sua linea d’ombra è come una casa che mattone dopo mattone pare non crescere mai e poi d’un tratto ti accorgi che si è arrivati al tetto, guardandola da fuori sembra completa, lievitata all’improvviso”.

Con questi pensieri nella mente entra nello scompartimento, un gesto di saluto verso gli altri passeggeri, si siede e l’attenzione va sulla persona seduta di fronte a lui. E’ una donna dal volto sereno, con aria sognante si lascia trastullare dai movimenti del treno.

La trama.

Giovanni e Maria s’incontrano in treno. Tra loro scocca una scintilla che gli permette di comunicare al di là delle parole e del tempo. Così lui le racconta una storia. Quella di un marinaio sbarcato su un’isola lontana. L’isola dove vive Ioanna, dagli occhi neri e oltremodo limpidi, dono del mare a chi si nutre di lui.

L’amore unisce il marinaio e Ioanna e gli fa vivere giorni di intensa passione, dove realtà e sogno si legano assieme come il mare e la sua isola. Il volto della ragazza non è nuovo nella memoria di Achille. Come l’avesse già incontrato, non sa quando, forse anni o forse millenni fa: dentro di lui esistono delle tracce che lo portano verso quella donna. Un giorno però lui sente l’impulso a partire, si strappa da lei e ritorna verso il suo paese.

Il marinaio vive momenti di grande inquietudine interiore. Cambia città e cambia lavoro. Incontra una donna che lo capisce, la sposa e si dedica a lei con la sua capacità di amare l’amore. Ma un sogno ricorrente che lo catapulta nel mistero di un antico tempio, gli riapre la frattura da cui emerge il desiderio di ritornare nella sua isola.

Sono passati dieci anni. Il marinaio sbarca di nuovo a Thassos. La spiaggetta, il profumo dei mirti in fiore lo conducono immediatamente alla ricerca di quella donna. Trova la casa dove aveva abitato con lei, ma quella porta rimane chiusa. L’incanto dell’isola calamita di nuovo i suoi sensi e lui si lascia cullare senza pensare di ripartire.

Passano i giorni ed arriva sua moglie. L’isola la rende diversa e il marinaio la ama come non mai. Tornano felici in Italia. La felicità si trasforma in gioia quando lei gli dice di aspettare un figlio, un figlio impastato a Thassos.

Il marinaio corre sereno in bicicletta per le strade della sua città. Ama farlo di prima mattina mentre si reca al lavoro, chiude gli occhi felice, allarga le braccia, gli sembra di volare. Attraversa un tratto di campagna e un binario prima che inizino tutte le case. Un treno arriva insieme a lui, lo travolge, lo fa volare e ripiombare privo di vita sul terreno.

La moglie rimane sola e disperata, sulla pelle l’odore salato di lui. Cresce il bambino con un particolare amore. E Giovanni cresce con la passione per il mare dentro di sé. Appena può, comincia a viaggiare molto, cerca, cerca e si nutre del sapore del mare. Però si tiene lontano da quell’isola, non si sente pronto per approdarvi.

Una notte un particolare sogno che lo vede in un antico tempio in cui le persone non mostrano il volto, lo convince a partire. Va alla ricerca dell’isola. La riconosce subito come se fosse stato lì da sempre. Ritrova la casa e bussa a quella porta. Questa volta la porta si apre. Giovanni vive giorni d’incanto e di mistero. E di notte conosce il volto della ragazza dell’antico tempio, s’intravede uno spiraglio e lui comincia a capire.

Giovanni torna in Italia insieme alla sua compagna. Porta con sé qualcosa di speciale. Forse ha in mano solo dei frammenti, ma sono quelli che possono ricostruire il mosaico. Dentro di sé esplode la vita, la sua compagna è incinta e di lì a poco nasce una bambina, anche lei impastata a Thassos.

In treno Maria è protesa verso Giovanni con gli occhi miracolati dal racconto, quando uno stridore tremendo, un boato massacrante s’impossessa di loro. Lei sopravvive all’incidente, lui è in fin di vita. Lei conosce i suoi sogni ma non sa lui chi sia.

Maria si sente investita di una missione, ritrovare quella ragazzina che porta negli occhi il colore di una terra lontana, ricostruire il mosaico dell’isola dove nascono i sogni.

Verso il finale.

“Ma, tu sei qui con lei, allora Ioanna esiste, è reale!” Esclama Giovanni, poi si fa improvvisamente silenzioso e dopo un attimo aggiunge:

“E’ un sogno d’amore o una donna in carne e ossa?”

“E’ reale quello che viviamo.”

Gli risponde Achille.

“E lei da sempre vive nella mia mente. Si, avevo l’impressione che ciò succedesse ancora prima, molto prima di quando io ne ho avuto coscienza. Questo mi affascinava e mi turbava. Ora ci siamo ritrovati e conosciamo una felicità al di là del tempo e dello spazio che possono riservarci in superficie i nostri sensi. E’ il principio ispiratore del mio amore, quello che mi permette di amare ogni donna e ogni uomo che incontro nel mio cammino. E’ un sogno d’amore, siamo noi in carne e ossa.”

A Giovanni sembra di cogliere una trama e per la prima volta si sente una persona dotata di un prima e di un dopo.

Apre di nuovo gli occhi e di fronte a lui vede…

Grazie di aver letto fin qui, per i vostri pensieri, commenti e richieste di informazioni:

antoniobimbo@libero.it

www.antoniobimbo.it .

 



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