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In questi giorni di festa, in cui i ritmi ossessivi della formazione si sono notevolmente calmati, un particolare gesto fatto da Sebastian, mio figlio maggiore ormai quasi diciottenne, mi ha portato a riflettere e scrivere quest’articolo. Tutto ha inizio ai primi d’ottobre, quando lo stesso Sebastian ci ha dato un piccolo dispiacere, comunicando a mamma e papà la sua intenzione di smettere di studiare. Devi sapere che Seba (come lo chiamo simpaticamente io), ha il Diploma di Qualifica professionale come “Operatore ai Servizi di Ristorazione” e quest’anno, ha iniziato il biennio che gli avrebbe permesso di diplomarsi all’Istituto Alberghiero. Seba non è mai stato una cima a scuola, ma tutti gli anni, puntualmente nel secondo quadrimestre, ha sempre recuperato. Quando quest’anno abbiamo visto il solito andazzo, sia io sia Paola (mia moglie), abbiamo (erroneamente) pensato che fosse come gli altri anni e che Seba avrebbe potuto recuperare da Gennaio. Invece, Seba, è apparso ben determinato a smettere di studiare per cominciare a lavorare e, dato che il 3 gennaio del 2007 sarebbe diventato maggiorenne, unito al fatto che sia io sia Paola riteniamo sia meglio per i nostri figli “guidarli” nelle scelte anziché obbligarli a fare qualche cosa, abbiamo entrambi accettato la volontà di Seba, ad un patto: che avrebbe subito cercato un lavoro che gli permettesse di “imparare” un mestiere. Premesso che Seba aveva fatto la stagione turistica in un Lounge Bar come aiuto cuoco e che aveva ricominciato a studiare pur continuando a lavorare la domenica pomeriggio, la fortuna ha voluto che davanti a casa mia venisse ad abitare il figlio di un caro amico che ha una pasticceria e, dato che al sottoscritto il cosiddetto “muso a c…..” non manca, una mattina l’ho fermato e gli ho chiesto se avesse bisogno di un apprendista. Per farla breve, la settimana precedente il Natale Seba cominciava subito il suo periodo di prova e, se pensi che sia solo fortuna, ti ricordo che la fortuna aiuta gli audaci e gli audaci, sono persone che agiscono. Tutte le mattine Seba si alza alle 4,30 per essere in pasticceria alle 5 e tornare a casa dopo le 13. Un bel sacrificio, ma lui ama giocare a calcio e questi orari gli permettono di allenarsi il pomeriggio. Con franchezza, non so se al mio amico Cesare Seba piaccia e vorrà assumerlo nella sua pasticceria, ma posso affermarti che il gesto che gli ho visto fare l’altro giorno, mi ha riempito d’orgoglio e mi ha fatto capire che sotto quella scorza di carattere “duro” ed anche un po’ scontroso, si cela un ragazzo serio, che sa assumersi un impegno e portarlo a termine. Devi sapere che cominciare un periodo di prova in pasticceria sotto le feste di Natale è dura anche per una persona adulta, figurati per un giovane apprendista di quasi 18 anni, con la testa immersa nel pallone (e non in maniera solo metaforica). Ad ogni modo giunge il primo sabato, che guarda caso è anche il sabato precedente il Natale ed a Seba, dopo aver già fatto le sue 8 ore lavorative, viene chiesto di fermarsi anche nel pomeriggio per evadere l’enorme lavoro che c’è. Tornando a casa per la pausa pranzo, Seba borbotta un po’, chiaramente scontento come qualsiasi altro ragazzo della sua età, anche se alle 15 del pomeriggio è nuovamente in pasticceria, pronto per fare il suo dovere. Ma evidentemente, questo non era l’unico gesto bello e di cui stupirmi che dovevo attendermi da Seba, perché oggi, domenica, dopo essersi alzato nuovamente alle 4,30 e aver fatto le sue 8 ore in pasticceria, Seba si è pure presentato alla proprietaria del Lounge Bar, dove alla fine dell’estate aveva promesso che sino al 10 di gennaio, tutte le domeniche pomeriggio sarebbe stato a sua disposizione, aiutandola in cucina. Naturalmente, è bene pensare che un ragazzo di quasi diciotto anni ha bisogno dei suoi spazi e dei suoi ritmi, quindi, se come genitore sono immensamente orgoglioso di come si sia comportato mio figlio e di come sia stato capace di mantenere l’impegno precedentemente preso, sono altresì consapevole che tale comportamento possa e debba essere inteso come “una tantum” e quindi, valevole ora perché sotto le feste e perché non rispettarlo senza avvisare per tempo, avrebbe messo in difficoltà la proprietaria del Lounge Bar. Dopo il 10 gennaio, se a Seba sarà data la possibilità di rimanere in pasticceria per imparare un mestiere, poiché è già di per se impegnativo e richiede anche del sacrificio, sarà opportuno che ne parli con la Signora e lasci l’altro lavoretto. Anche se riguarda mio figlio, questa è una storia normale, una storia che poteva avere chiunque altro come attore principale. Magari proprio tu, che stai leggendo l’articolo. Ad ogni modo, è una storia che deve farti riflettere, meglio: deve farci riflettere tutti quanti ed insegnarci che in un mondo in cui tutti promettono una marea di cose e pochi le mantengono, mantenere la propria parola data è una vera e propria virtù, è ancora un valore. Se poi a farlo è un giovane di diciotto anni, la cosa mi riempie di gioia e mi fa ancora più piacere e pensare che, forse, i valori di una volta come l’onestà, il rispetto, la serietà, la puntualità, la pazienza, ecc., sono importanti anche per questa generazione e che quindi, c’è ancora speranza per l’essere umano. Comunque vada a finire l’avventura lavorativa di Seba, mio figlio ha rafforzato in me la consapevolezza che mantenere la parola data, anche a costo di piccoli sacrifici, sia giusto ed importante. Sia giusto e importante guardare oltre al nostro esclusivo tornaconto, oltre al possibile ritorno economico. Sia giusto e importante rompere ogni indugio e mantenere fede, sempre e in ogni circostanza, all’impegno preso o alla parola data. Dovremmo seguire il suo esempio e farlo tutti, un po’ più spesso, magari partendo proprio da noi genitori, da noi cosiddetti adulti responsabili. Grazie Seba, grazie per avermi ricordato che anche alle soglie del 2007, mantenere la parola data è ancora un valore.Nell’augurarti un Sereno Natale ed un futuro anno all’insegna di tutti i tuoi desideri, ti giunga il mio più cordiale saluto e se hai delle domande da pormi su questo o altri argomenti, scrivimi ad info@giancarlofornei.com farò il possibile per risponderti personalmente. Dicembre 2006 Giancarlo Fornei Formatore & Personal Coach Practitioner di PNL |