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"magia" della Programmazione Neurolinguistica
L'AFFASCINANTE "MAGIA" DELLA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA di
Giancarlo Fornei
Da buon
“marketer” ho sempre anticipato gli eventi e cominciato a studiare,
seppure da autodidatta, la PNL già agli inizi del 1994, quando in Italia
era ancora un semplice acronimo linguistico, senza una vera identità. Mi
ricordo che in quel periodo cominciavo a muovere i primi passi anche nella
formazione e divoravo ogni libro che parlava della mente umana e dei suoi
poteri. Principalmente mi occupavo di consulenza nel campo del marketing e
mi trovavo a Milano per un colloquio di lavoro. Passando davanti ad una
bellissima libreria (credo fosse Feltrinelli), mi colpì il titolo che
usciva dalla copertina di colore giallo ocra: “La struttura della magia”, il primo libro di PNL di Richard Bandler e John Grinder.
Ammetto candidamente che all’epoca non ci capii nulla e per un po’ di
tempo rimase sul mio comodino, a mo di raccoglitore di polvere. Poi, quando
la polvere fu alta abbastanza, per “magia”, ripresi in mano il libro e
dopo averlo riletto una seconda volta…..ci capii ancora meno. Gli anni
passavano, e mentre cominciavo ad apprezzare quel libro, la mia libreria
personale si riempiva di autori, come gli stessi Bandler & Grinder,
Anthony Robbins, Robert Dilts, Desmond Morris, Gregory Bateson, ecc.
Insomma, la Programmazione neuro-linguistica, questa disciplina che indagava
e studiava i meccanismi che regolavano il comportamento umano (e la mente),
era entrata in me. Ma
che cosa è questa benedetta PNL? La Programmazione
Neuro-linguistica, il cui acronimo è PNL, è nata negli Stati Uniti intorno
ai primi anni’70, ma solamente da pochi anni sta prendendo veramente corpo
anche in Italia e se ciò avviene, a mio personale avviso e non me ne
vogliano coloro che non nomino, dobbiamo ringraziare principalmente due
Signori di nome Alessio Roberti e Claudio Belotti e l’equipe di NLP Italy
che si sono sforzati e si sforzano tuttora, di far conoscere ad un numero
sempre maggiore di persone i concetti di Bandler & Grinder. Ma torniamo
alla PNL, che viene spesso definita come l’arte e la scienza
dell’eccellenza personale perché si occupa di studiare e modellare come
alcune persone sono in grado di ottenere risultati straordinari. I suoi
fondatori, Richard Bandler e John Grinder, ebbero una
straordinaria intuizione: dietro al comportamento delle persone
eccellenti, vi era qualcosa di simile. Quello che i due capirono e poi
dimostrarono fu che quella sorta di “magia” che contraddistingueva
queste persone vincenti, in realtà aveva una vera e propria struttura. Per
usare l’espressione del più grande motivatore al mondo, Anthony Robbins,
la Programmazione Neuro-linguistica studia “la differenza che fa la
differenza”. Ma
esattamente cosa significa Programmazione neuro-linguistica? La parola Programmazione
significa che tutto ciò che facciamo, consciamente ed inconsciamente,
avviene tramite dei processi neurologici che hanno come conseguenza uno
specifico comportamento. Comportamenti, che sono riconducibili a dei
“programmi” di funzionamento analizzabili e riproducibili. La parola Neuro
indica che l’esperienza soggettiva di una persona è filtrata ed elaborata
dal sistema nervoso attraverso i cinque sensi: gusto, olfatto, tatto, vista
e udito. Spesso, molte donne, usano anche il famoso sesto senso. La parola Linguistica
ci ricorda che questi processi sono tradotti, cioè rappresentati ed
espressi attraverso il linguaggio dell’essere umano, non solo verbale, ma
anche paraverbale e non verbale, ovvero, il linguaggio del corpo. Quindi,
noi percepiamo il mondo attraverso i cinque sensi. Ognuno di noi percepisce
ed elabora cose ed informazioni in maniera diversa. Ogni essere umano, in
base alle proprie esperienze di vita, costruisce quella che in PNL viene
comunemente chiamata “Mappa del Mondo”. Che è ben lontana da essere
la realtà assoluta, ma solo la nostra personale rappresentazione della
realtà. Infatti, chi pratica la PNL o ne ha sentito parlare, ha udito
spesso la frase “La Mappa non è il Territorio”; che vuole
semplicemente affermare che la mia mappa e la tua mappa sono diverse, ma non
per questo una delle due è per forza di cose sbagliata. Sono solo due mappe
con due rappresentazioni diverse, perché diverse sono le esperienze, le
conoscenze, la famiglia in cui si è nati, l’ambiente in cui si è
vissuti, le convinzioni, i valori, ecc. Per esempio, nel campo della
comunicazione e delle relazioni interpersonali, se io mi sforzassi di
cambiare la mia mappa o l’adattassi il più possibile a quella di una
qualsiasi altra persona, aumenterei sensibilmente la possibilità di capirla
e di farmi capire. Usando un termine molto caro in PNL: aumenterei la
possibilità di entrare in Rapport con quella persona. Ciò
significherebbe ridurre al minimo ogni occasione di contrasto e di motivi
per litigare. Farei leva sui punti in comune, anziché sulle differenze
come fanno molte persone di mia conoscenza. Su
quali aree lavora la PNL? Le aree
di intervento della PNL sono tantissime e sicuramente non le conosco tutte
neppure io, perciò mi limito a citare quelle che prediligo, che poi sono le
stesse che mi hanno fatto avvicinare a questa fantastica “magia”: si
possono cambiare o eliminare abitudini e comportamenti indesiderati; migliorare
la propria capacità ed efficacia comunicativa; entrare rapidamente
in sintonia (o rapport) con gli altri; sviluppare obiettivi chiari e
strategie efficaci per raggiungerli; identificare e sostituire
credenze e convinzioni che limitano; gestire al meglio tutte le
risorse interiori e, sono certo, ancora molto di più. Per fare un
esempio tutto italiano, ormai pubblico, che si trova su molti libri di PNL
applicata allo sport, cito Beppe Signori, grande campione di calcio di
qualche anno fa, della Lazio prima e del Bologna poi. Dopo un inizio di
carriera travolgente, Signori ebbe un periodo di affaticamento mentale e
smise improvvisamente di segnare. Nessuno riusciva a capire cosa gli fosse
successo, ma grazie a due suoi amici, entrambi formatori di PNL, Andrea
Mazzola e Claudio Belotti, riuscì a lavorare sulle sue credenze e
rappresentazioni interne, recuperando in pochissimo tempo le sue performance
sportive. Nell’introduzione di un noto libro “Allenamento mentale per
gli sportivi” di Ted Garratt, Signori racconta come “dall’incontro
con la PNL” abbia imparato a trovare la forma mentale prima ancora di
quella fisica. Traduco: credere di fare goal prima ancora di farlo”. In
chiusura, perché partecipare ad un seminario di PNL? Ogni
tanto, nei miei seminari, mi piace citare una bellissima frase di un
Anonimo: “Se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai
quello che hai sempre ottenuto”. Ho capito che se volevo fare il
“salto di qualità”, dovevo assolutamente conoscere cose nuove, e quale
modo migliore di farlo se non apprendendo attraverso la PNL, una
metodologia che produce risultati perché è nata dai risultati?! La PNL
nasce dal modellamento dei migliori, delle persone di successo e quindi,
produce risultati di successo. Purtroppo, in Italia siamo ancora indietro e
come spesso accade nelle nuove discipline e professioni, ci sono i soliti
improvvisatori, quelli che si spacciano dal giorno alla notte esperti. Io
stesso, per distinguermi da queste persone, ho deciso dopo più di 10 anni
di studio della PNL di prendere la Certificazione di Practitioner di
Programmazione Neuro-Linguistica, titolo rilasciatomi da Richard Bandler
e dalla Society of Neuro-Linguistic programming. Dunque, innamorati pure di
quest’affascinante “magia”, ma fai quello che consigliava Virgilio già
tanti secoli fa: “Segui un esperto”. Ti giunga il mio più
cordiale saluto e se hai delle domande da pormi su questo o altri argomenti,
scrivimi ad info@giancarlofornei.com
farò il possibile per rispondere personalmente ad ogni email. Alla
prossima. |