La
cistite è una infiammazione
batterica della vescica e delle vie urinarie che può colpire indifferentemente
sia il sesso maschile che quello femminile, anche se, per via di particolari
condizioni anatomiche predisponesti, colpisce prevalentemente le
donne. Recenti stime epidemiologiche hanno rilevato come circa il 30% delle
donne vada incontro ad uno o più episodi di
cistite durante l’anno. I
sintomi della
cistite
sono talmente comuni e conosciuti che la maggioranza delle volte è la paziente
stessa che si reca dal medico avendo già ella stessa posto diagnosi di
cistite, e mi riferisco a
disturbi come: POLLACHIURIA ( cioè l’incremento della frequenza delle minzioni
), BRUCIORE MINZIONALE, URGENZA MINZIONALE, EMATURIA ( presenza cioè di sangue
nelle urine ), FEBBRE. Anche se la causa ultima della
cistite è riferibile alla
contaminazione batterica della vescica e delle vie urinarie, bisogna tenere
presente che i batteri, in vescica, vi giungono provenienti da altra sede;
dobbiamo pertanto, individuare la provenienza della carica batterica e chiudere
la porta di ingresso a questi indesiderati ospiti. Tutte le pazienti che
soffrono del problema della
cistite ricorrente,
noteranno come, effettuando un semplice esame batteriologico delle urine, vi si
riscontri, in una altissima percentuale di casi, come agente eziologico, un
batterio chiamato Escherichia Coli, normalmente presente nella flora batterica
intestinale….; appare quindi evidente, che la paziente è andata incontro ad un
caso di contaminazione fecale delle vie urinarie. Questa contaminazione
fecale delle vie urinarie, avviene per due motivi distinti: 1) INFEZIONE
ASCENDENTE: rappresentata dal passaggio di batteri dalla zona peri-uretrale
all’uretra e in vescica; normalmente, questo tipo di contaminazione è da
ascrivere alla stretta vicinanza dell’orifizio anale a quello uretrale, che,
gioca un ruolo fondamentale nella genesi di questa modalità di infezione. 2)
TRASLOCAZIONE BATTERICA: questa causa è di gran lunga la più frequente, e
consiste in un movimento “migratorio” di batteri intestinali dal lume
intestinale alla vescica attraverso le vie linfatiche. Appare pertanto evidente,
come, per stroncare questo movimento migratorio responsabile dei ripetuti
episodi di cistite, si
debba provvedere alla correzione di quel particolare processo che foraggia e
alimenta la vescica di batteri innescando il ciclico ripetersi delle infezioni
vescicali: mi riferisco alla causa prima della
cistite che è rappresentata
dalla DISBIOSI INTESTINALE ( vedi mio precedente articolo sull’argomento
). Ecco quindi apparire chiaro, come, per curare il ripetersi di episodi di
cistite, si debba
ricorrere al riequilibrio funzionale dell’intestino, mediante una profonda
pulizia dello stesso ( idro-colon terapia o similari ), associando inseguito il
ripristino della flora batterica intestinale mediante l’uso di fermenti lattici,
meglio se privi di lattosio, e di pro-biotici. Volendo curare il problema con
un approccio ancora più causale, è possibile intervenire sul problema
cistite, mediante la
diagnosi e terapia delle intolleranze alimentari, in modo che, alimenti a cui si
è intolleranti, non vengano per errore assunti, e non vadano quindi a
incrementare fenomeni fermentativi e/o putrefattivi a carico della flora
batterica intestinale, determinandone una micidiale alterazione
funzionale. Raccomando quindi, tutti coloro che soffrono di questa fastidiosa
patologia, di non cadere nella più facile e sbrigativa via degli antibiotici
perseguendo esclusivamente un momentaneo, quanto effimero miglioramento
sintomatologico, ma di seguire una terapia che colpisca la causa e non
l’effetto; tanto più che, assumendo antibiotici, determinaiamo l’uccisione sì
dei batteri patogeni ( responsabili della malattia ), ma anche e soprattutto dei
batteri “buoni”, alterando ancora di più quella flora batterica intestinale, una
cui alterazione aveva già determinato l’isorgere della patologia… andando così
ad innescare un perverso circolo vizioso finalizzato ogni volta a curare la
malattia con sostanze chimiche che, ci risolovono il problema nella fase acuta,
ma che, paradossalmente, preparano il terreno alla prossima recidiva della
malattia, facendo del povero paziente, un antibiotico-dipendente. PIU’
CISTITI…..PIU’ ANTIBIOTICI…..PIU’ CISTITI….PIU’ ANTIBIOTICI….e così via…
all’infnito; se questa è medicina!!... La soluzione, come sempre, la si trova
in quella nostra grande alleata che ci ama e ci cura: LA NATURA!
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